“…imparano la musica con il cuore e, se non hanno la voce, la cantano con le mani, le loro piccole mani avvolte dai guanti bianchi. Esprimono ritmicamente qualsiasi pezzo musicale tracciando poetiche geografie, insegnano il ritmo delle vibrazioni. Il loro canto dei segni è gioia e cura, è il diritto ad esprimersi, è possibilità di partecipare alla vita degli altri.”
José Antonio Abreu
In Venezuela, nell’ambito dell’avanzatissimo programma di educazione speciale del sistema nazionale delle orchestre giovanili ideato dal Maestro Abreu, sono stati creati dodici di questi cori. Il sistema si propone il riscatto sociale e intellettuale dei bambini e dei ragazzi attraverso la musica considerata “un agente dello sviluppo sociale nel senso più elevato, perché trasmette i valori di solidarietà, armonia, compassione reciproca”. Un programma che prevede la suddivisione in due aree: quella gestuale, formata principalmente da bambini e giovani con deficit uditivi, i quali utilizzano i guanti bianchi o colorati a seconda dell’opera che interpretano e quella vocale, formata da bambini e giovani con handicap visivi e cognitivi, con difficoltà motorie, dell’apprendimento e autismo; partecipano anche ragazzi senza alcun tipo di deficit all’insegna della piena integrazione e dell’armonia di cui è veicolo la musica stessa.
A S.Vito si è sperimentata la metodologia appresa e sono state riadattate le proposte adeguandole alle esigenze dei bambini chiamati a far parte del coro. Soprattutto si è cercato di valorizzare le opportunità educative e gli stimoli all’ampliamento delle capacità espressive e comunicative perché la partecipazione all’attività si trasformasse per i bambini in preziosa occasione di crescita umana.
Il coro gestuale è formato da 25 elementi di età compresa tra i 7 e i 29 anni; i bambini e ragazzi sono affetti da patologie quali Sindrome di Down, deficit cognitivi, deficit sensoriali, disturbi linguistici, compromissioni motorie, disturbi emozionali e di relazione.